di Luca Telese (il Fatto Quotidiano, 8 febbraio 2011)
"Se muore un piccolo italiano arrivano bare bianche e discorsi in fascia tricolore. Se muore un bimbo rom non si accendono le luci della diretta, non si allestiscono lacrimari nei salotti tv. Anche la cadaverologia mediatica ha le sue gerarchie: in fondo – ti dicono – quando muore un piccolo zingaro un po’ se l’è cercata. Se non c’è colpa, c’è una tara genetica, una sorta di rischio iscritto nel suo Dna e nella sua famiglia, nello stile di vita e nelle roulotte. I Rom non sono simpatici, sono “nemici sociali” perfetti..."
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